Aprire un ecommerce

Ecommerce cosa mi serve, quali valutazioni, come strutturarsi

Numerosi clienti mi hanno contattato durante questo difficile periodo, consapevoli del fatto che le abitudini all’acquisto dei loro potenziali futuri clienti è stato dirottato sempre più verso la rete.

Complice del fatto è la crescente abitudine all’utilizzo della moneta elettronica, la comodità di ricevere la merce presso la propria abitazione o ufficio, la garanzia ad effettuare resi e la convenienza del prezzo rispetto un negozio fisico.

I numeri e le statistiche che stanno dietro un sito e-commerce fanno gola a molti commercianti o titolari di attività.

Gli aspetti su cui andrò a focalizzarmi e che porterò alla vostra attenzione, andranno ad analizzare la gerarchia strutturale su cui ci si dovrà concentrare prima di intraprendere questa strada.

Siamo tutti affascinati dai numeri e dai crescenti risultati del leader degli shop on-line che ha fatto scuola in questi anni. Parlerò anche della possibilità di fare business su questa piattaforma in seguito.

Prima però iniziamo subito con lo sfatare un mito. Avere uno shop on-line non produce reddito in modo autonomo.

Chi possiede un negozio, generalmente arrotonda con la possibilità dell’acquisto in rete, ma rientrare dell’investimento informatico per offrire al cliente questo tipo di servizio richiede molto tempo se non si segue una strategia di vendita.

Nel prossimo articolo elencherò tutte le spese da tenere in considerazione prima di affrontare questa avventura.

Non scoraggiatevi! Nulla di impossibile o insostenibile ma una vera e propria presa di coscienza, nel fare le scelte giuste al momento giusto.

Non c’è nulla di più seccante del non rientrare dei propri investimenti per aver adottato soluzioni sbagliate a causa dell’inesperienza.

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